Saverio Falcone
VAN
GOGH
IL
BUIO
CHe SI FA LUCE
Saverio Falcone è uno psicoanalista junghiano, membro del Centro
Italiano di Psicologia Analitica (CIPA)
e dell’International Association for Analytical Psycology (IAAP). Esercita
l’attività privata a Milano.
È abilitato alle analisi didattiche e alle supervisioni. Da sempre
interessato ai rapporti tra psicologia e arte figurativa,
con La biblioteca di Vivarium – di cui è fondatore – ha pubblicato, nel
1998, il volume Francis Bacon: l’Edipo capovolto.
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INDICE
- Premessa
- Incubazione:
La vocazione religiosa - Dio Sole in medio noctis -
L'archetipo dell'anima - Nel Regno dei Morti: il Borinage
- NOTTE: La muta: cambiare per diventare ciò che si è -
Dal carbone al carboncino - Costruire una mano da disegnatore - La prima
prova iniziatica del pittore della luce: la mano sul fuoco - L'anima
Sorrow - I colori del nero - Dal carbone del Borinage alla torba del
Drenthe - La luce dei giorni passati - I mangiatori di patate - La fine
e il fine della Notte: una ricapitolazione simbolica
- TRA IL SONNO E LA VEGLIA: La lotta tra il buio e la
luce - La scoperta del Giappone: Anversa - Alle soglie dell'Alba
- ALBA: Le scarpe - L'incontro con l'Impressionismo -
L'espulsione del Nero: Cauda Pavonis - Autoritratto: specchio del Sé
- MEZZOGIORNO: Il Giappone di Francia: la Provenza -
L'atelier du midi: la Casa Gialla - Il colore suggestivo - Gli iris e i
girasoli - Vincent van Gogh e Paul Gauguin - Monaco buddhista: la
religione delle stelle - La seconda prova iniziatica del pittore della
luce: l'orecchio reciso - Una pittura misteriosamente chiara
- POMERIGGIO: La sedia di Gauguin e la sedia di van
Gogh - Impazzito dalla società - Thébé, figlia di Thelui, sacerdotessa
di Osiris - Un mandala
- TRAMONTO: Nel manicomio di Saint-Remy-de-Provence -
L'approssimarsi della morte: il Falciatore - Il mezzo di trasporto verso
una Nuova Notte: il Raggio Verde
- VERSO UN'"ALTRA" NOTTE: La pittura dell'aldilà -
Cipresso: torcia del Sol Niger - Il Buio che si fa Luce: Strada con
cipresso sotto il cielo stellato - Alle soglie dell'eternità -
Auvers: l'ultimo approdo - Sentieri interrotti
- Opere
- L'artista malato
- Biografia
- Note
L’intento dell’autore di questo libro è stato quello di rintracciare, nella
vita e nell’opera di Vincent van Gogh, il sotteso filo archetipico, intriso
di miti e di immagini primordiali solari, piuttosto che porre l’accento (e
unirsi con ciò alla già nutrita schiera dei patobiografi del pittore
olandese) sul disagio psichico dell’artista e sul nesso (peraltro
discutibile) di arte e follia.
La ricerca figurativa e cromatica di van Gogh sembra avere seguito un
percorso circolare paragonabile alle quattro fasi (Nadir, Alba, Zenit,
Tramonto) del quotidiano ciclo eliogenetico: van Gogh è partito dal Nero ed
è, passando dai processi di imbiancamento, ingiallimento e inverdimento,
tornato al Nero.
Ulteriori amplificazioni conducono dal Giorno all’Anno solare, dalle Ore
alle Stagioni. E, analogamente, dal quaternio della suddivisione
Crono-grafica ai quattro punti cardinali (Nord, Est, Sud, Ovest) della
suddivisione Geo-grafica.
La grandezza di un artista consiste probabilmente nel fatto che riesca a
dare forma linguistica, a incanalare in espressione comunicabile la
straripante urgenza del suo complesso autonomo creativo. Così se Vincent van
Gogh può essere considerato una sorta di profeta del Dio Elio, che con la
sua pittura rimise in auge arcaici e obliati culti e ierofanie solari, non
deve altresì essere dimenticato che egli poté raggiungere questi risultati
solo a prezzo di una strenua lotta per salvaguardare il lato umano di se
stesso – il proprio Io, la propria personalità cosciente – dalla travolgente
possessione della sua eruttiva ispirazione solare (“Col mio lavoro rischio
ogni giorno la vita!”). L’arte di van Gogh è frutto per così dire miracoloso
di questo squassante scontro interiore.
Su questa mai sopita contraddizione, la vita dell’uomo e l’opera
dell’artista procedettero all’unisono rischiarandosi reciprocamente la via.
La loro gestazione nel grembo della Notte fu lunga e travagliata: van Gogh
venne alla luce, nacque una seconda volta, quasi trent’anni dopo la sua
nascita biologica. Soltanto nel luglio del 1880, all’età di 27 anni, sentì
la chiamata del Padre che lo aveva scelto come figlio e profeta. Per lui era
tempo di “muta”. Provava, dopo anni di lontananza, “nostalgia per il paese
dei quadri”. Ebbe allora la premonizione – in apparenza del tutto infondata
– che sarebbe diventato pittore, il Pittore della Luce.
VIS/8, pp.
240, f.to 14x21, ill.b/n, Euro 20,00,
ISBN 978-88-95601-36-6, I ed. dicembre 2016 |