Pier Claudio Devescovi
JUNG
E LE
SACRE
SCRITTURE
CLINICA
E TEOLOGIA
Pier Claudio Devescovi è nato a Lucca nel 1948. Laureato in
Sociologia all’Università di Trento e in Psicologia all’Università di
Padova, è membro ordinario, con funzioni didattiche, dell’Associazione
Italiana di Psicologia Analitica (A.I.P.A.) e dell’Associazione
Internazionale di Psicologia Analitica (I.A.A.P.). È membre actif dell’Association
Internationale d’Histoire de la Psychanalyse (A.I.H.P.) e membro della
Società Italiana di Psicologia della Religione. Fa parte della redazione
della Rivista di Psicologia Analitica e della rivista Psicoanalisi e Metodo.
È co-autore del Trattato di Psicologia Analitica (diretto da A. Carotenuto),
UTET 1992; è autore del saggio Il giovane Jung e il periodo universitario.
Documenti inediti della Zofingia, Moretti & Vitali, 2000, e co-autore del
saggio Maria e il terapeuta. Un ascolto plurale, La biblioteca di Vivarium,
(S)nodi, 2005.
Vive a Pistoia dove lavora come psicologo e psicoterapeuta presso il
Servizio di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza della ASL n. 3.
|
“Quando Pier Claudio Devescovi mi informò, ormai diversi anni fa, di star
lavorando su un testo dedicato a Jung e la teologia, pensai immediatamente
che un impegno di questa fatta aveva bisogno di una certa dose di coraggio.
Infatti, non solo l’argomento che l’autore affronta è intrinsecamente molto
complesso, ma, soprattutto, esso verte sul punto di maggior fraintendimento
intorno al pensiero junghiano e alla Psicologia analitica in genere. (...)
Il libro a cui queste poche righe fanno da introduzione, solleva temi
diversi e tutti di primario interesse. (...)
In questo saggio (...) l’autore si dedica al dilemma del sacro che
perentoriamente interroga il soggetto, e che Jung individua nel contatto
estremo tra il Dio traumatico e l’uomo. È qui il senso della psicoterapia,
come un tempo dell’alchimia, per le quali quod natura fecit ars perficit.
È dunque nella relazione delicata e perentoria tra la psiche e il
numinosum affettivo, di cui l’immagine psichica di Dio è la massima
cifra, che si gioca il destino di una cura analitica dedicata ad ogni costo
al senso. Una cura che si fa ausilio per le enormi difficoltà dell’uomo
“naturale” di entrare, ad immagine di Cristo, nella storia e, patendone il
carattere eminentemente tragico, del divenire realmente umano.
E mi sembra che, dinanzi ad un tale itinerario, impossibile e quindi
inevitabile, la cura analitica si ponga come garanzia della possibilità del
soggetto, anzi della sua necessità assoluta, di sentire, esprimere e
condividere l’oggettività di ciò che in lui è sia assolutamente altro,
quanto spaventosamente efficace, e che, per sintomi o simboli, gli ordina di
seguirlo senza con ciò perdere nel contempo la capacità opposta di
interrogare, e interrogare, e interrogare ancora” (dalla Prefazione di
Stefano Carta).
(s)/4, pp.
216, f.to 14x21, Euro 16,00,
ISBN 88-87131-82-1, I ed. giugno 2006 |