Maria Giovanna
Mazzone
SANDPLAY
e
CREATIVITà
Un caso clinico su Gioco
e Funzione trascendente
Maria Giovanna Mazzone, analista junghiana, è membro dell’AIPA, della
IAAP e del LAI. Svolge attività clinica per adulti, bambini e genitori
presso il proprio studio privato. Didatta nella scuola nazionale dell’AIPA,
ha insegnato anche presso altre associazioni di Psicoterapia analitica.
Ha lavorato per più di venticinque anni come consulente per attività di
diagnosi e terapia con bambini e genitori presso il Servizio di Psicologia e
Psicoterapia diretto dal prof. F.Montecchi nell’Ospedale Bambino Gesù di
Roma, oggi non più in attività.
È autrice di numerose pubblicazioni. Per la biblioteca di Vivarium ha
pubblicato nel 2004 il saggio “Formazione analitica e comunicazione” in G.
Cer- bo, D. Palliccia, A.M. Sassone (a cura di), Alchimie della
formazione analitica.
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INDICE
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Introduzione e ringraziamenti
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1. La paziente, il problema
La paura e la storia che c’è a
monte / A proposito di questo dolore
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2. Il nuovo incontro col dolore antico
Lo sviluppo del lavoro lungo
l’asse Io-Sé / La funzione trascendente
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3. Il cambiamento
L’abuso psicologico/ La misura
del dolore / Difficoltà. Sogni e “sabbia”
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4. Dalla Metafora al Simbolo
L’area simbolica / Un’altra
“sabbia”, quasi / Verso la conclusione
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Note
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Bibliografia
Appendici
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Il Gioco in analisi
Epifania della funzione
trascendente / Note / Bibliografia
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Analisi e Creatività
Il creare, da patrimonio del mito a espressione della
scienza / Gli studi “storici” sulla creatività / Creatività e insight /
La creatività come capacità di scoprire nuovi nessi / L’attività
creativa come asse portante dell’autorealizzazione /
Prospettive nel lavoro analitico / Conclusioni / Note / Bibliografia
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Ryuk
Bibliografia
“Nel Sandplay si rende visibile
in modo molto incisivo e articolato ciò che ̶ in maniera diversa ̶ accade
nel gioco in genere: l’accesso a un qualcosa di differente da ciò che è e
basta. La metafora lascia il posto a un simbolo che chiede con varietà di
mezzi di essere guardato, accolto ed interpretato in una dimensione più
complessa”.
“La sabbia costituisce per il gioco del paziente un elemento fluido e
sfuggente, ma palpabile, indefinito ma reale… una specie di contesto
ambientale di un ‘sogno con le mani’”.
“Lo spazio affettivo e di ricerca nella relazione tra la paziente e me,
quello letto nelle immagini oniriche del sonno, quello declinato da gesti e
oggetti dentro e fuori della sabbia, tutti questi ‘giochi’ ci hanno abitato:
come un ponte transizionale verso la ricchezza del mosaico multicolore che
ognuno di noi può tendenzialmente essere”.
JED/30, pp.
128, f.to 14x21, ill. col., Euro
16,00,
ISBN 978-88-95601-55-7, I ed. novembre 2021 |