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Chandra Livia Candiani
La Nave DI NEBBIA



Ninnenanne per il mondo
 


Chandra Livia Candiani è nata a Milano nel 1952.
Vive a Milano col gatto Zivago. Traduce dall’inglese testi buddhisti. Sue poesie sono in: “Antologia della poesia femminista italiana”, Savelli, 1978; “Poesia degli anni settanta”, Feltrinelli, 1979; “La pratica del desiderio”, Sascia, 1986; “Sette poeti del premio Montale”, Crocetti, 2002; e nelle agende “Le stagioni dei poeti” 2003, 2004, 2005, edite da Castalia.
Ha pubblicato: Fiabe vegetali, Aelia Laelia, 1984; Una poesia, Il pulcino elefante, 1996; Ritratto, Il pulcino elefante, 1998; Sonatina per gatto, Il pulcino elefante, 2004; il libro di fiabe Sogni del fiume, La biblioteca di Vivarium, 2001.
Nel 2001 ha vinto il premio Montale per l’inedito.
Nel 2005 per l’editore Campanotto ha pubblicato il libro di poesie Io con vestito leggero.

"Non è il c’era una volta, non è la nostalgia del passato quando tutte le mamme del mondo si mettevano ai piedi del letto per addormentare i pargoli, non è una critica in versi al nostro mondo meccanico, dove le favole si trovano in rete e la voce è un carillon. Sono filastrocche poetiche per noi, grandi e piccini, individui sopravvissuti alla contemporaneità: che fatichiamo a dormire, a incontrare nel sonno le creature delle acque e del bosco, che temiamo notti senza risvegli. (...)
È il giro del mondo in trentanove ninnenanne: indiane, bulgare, greche e russe e bielorusse. C’è la tibetana e la scozzese, quella ligure e quella cinese, l’emigrata e l’albanese. Paesi dell’anima: immaginati, conosciuti e inventati. Sono ninnenanne globalizzate e democratiche, sostenitrici convinte del diritto universale alla ninnananna, che non devono preoccuparsi della divisione del mondo, ma sono invece molto preoccupate del dettaglio – quel che decide della vita o della morte in ogni guerra. Berceuse, lullaby, uspavanka: nelle diverse lingue del pianeta sono già onomatopeiche, sanno di pantofole, 'e mi suggeriscono senza pretese / di dormire di cucire / il buio dentro e il buio fuori / con l’imbastitura delle palpebre'.
Hanno destinatari diversi. Un maestro di musica, il Maestro vietnamita Thich Nhat Hanh 'senza nessuno questa notte/da salvare', un adulto che legge molto, Martina che ha poche ore e B. che muore. Ranocchi, pesci volanti, angeli, alberi, musica, il mal d’amore, rospi e trote, lupi e salamandre, l’erica che piange, tanti fiocchi di neve nutrono la magia delle lettere dell’alfabeto che navigano sulle foglie fino a 'una nuova domanda domandata', alla Ninnananna domandata. (...)
Sono immagini che fanno musica: per chi ha orecchio, organo primario di consapevolezza, è un canto terapeutico. Qui si può trovare la ninnananna di ognuno, dormire i sonni tranquilli di chi sa che anche 'Morto è solo una parola tu / addormentati lo stesso'" (dalla Prefazione di Nicole Janigro).

 

 

 

 

VIS/4, pp. 144, f.to 14x21, ill. col., Euro 18,00,
ISBN 88-87131-78-3, I ed. dicembre 2005

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