Gianni Nagliero,
Wanda Grosso
ANALISI
IN
Età
evolutiva
Eredità, attualità
e contaminazioni
Con i contributi di:
Brigitte Allain-Dupré / Brian Feldman
Anna Michelini Tocci / Anna Mendicini
Wanda Grosso è psicologa clinica, analista dell’infanzia e dell’età
adulta, membro didatta dell’AIPA e del Comitato Direttivo dell’AIPA. È
membro anche della IAAP. Ha lavorato per molti anni in una struttura
sanitaria dove si è occupata della terapia con bambini psicotici e dei
genitori. Accanto al lavoro clinico come analista che svolge privatamente,
da anni si occupa di formazione e supervisione sia in ambito pubblico
(Comune e Provincia di Roma, Regione Lazio) che privato (Comunità di
accoglienza per bambini e madri con bambini) degli operatori che hanno a che
fare con affido e adozione. Vive e lavora tra Roma e Campagnano di Roma.
Gianni Nagliero, psichiatra infantile, vive e lavora a Roma. È
analista didatta dell’AIPA e dell’AISPT (Associazione Italiana per la
Sandplay Therapy. È membro anche della IAAP e dell’ISST (International
Society for Sandplay Therapy, D. Kalff founder). Ha lavorato in diverse
istituzioni, ambulatori, ospedali, come anche in privato. Attualmente è
particolarmente impegnato nella psicoterapia degli adolescenti, individuale
e di gruppo, argomento su cui ha pubblicato la gran parte dei suoi lavori.
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INDICE
- Introduzione (Giuseppe Maffei)
Parte prima: identità a confronto
- 1. Modelli forti e modelli deboli per
un incontro costruttivo di ascolto. La formazione dell'analista (Gianni
Nagliero)
- 2. Lo sviluppo dell’identità tra unione
e differenziazione (Wanda Grosso)
- 3. Il posto del terzo nella relazione e
in analisi (dal terzo intruso al terzo etico) (Wanda Grosso)
- 4. L’osservazione: indicazioni e
limiti
- 4.1. Il bambino osservato e
l’analista: l’impatto della Infant Observation e della teoria
dell’attaccamento sulla pratica analitica contemporanea (Brian
Feldman)
- 4.2. Una rivisitazione della Infant
Observation (Brigitte Allain-Dupré)
- 4.3. Riflessioni sulla osservazione del
bambino e sulla sua utilità nella formazione analitica (Anna
Michelini Tocci, Anna Mendicini)
- 4.4. L'osservazione: un felice incontro
(Wanda Grosso)
Parte seconda: l'eredità di Jung,
Fordham e Kalff. Quale terapia infantile junghiana oggi
- 5. I 25 anni dell’International
Workshop of Analytical Psychology in Childhood and Adolescence
- 5.1. L’eredità nel Workshop: una
finestra sul mondo della psicoterapia infantile (Gianni Nagliero)
- 5.2. “Materia Prima, bollettino
internazionale del workshop dei terapeuti infantili” e il suo contributo
all’integrazione (Gianni Nagliero)
- 6. Deintegrazioni-Reintegrazioni nell’incontro
analitico: l’utilità di Fordham nel lavoro clinico (Gianni Nagliero)
- 7. La sandplay therapy di Dora Kalff (Gianni
Nagliero)
- 8. Clinica dell'adolescenza
- 8.1. Adolescenza e psicoterapia
analitica: un amore contrastato (Gianni Nagliero)
- 8.2. Anoressia e prime relazioni (Gianni
Nagliero)
- Gli autori
Importanti riflessioni sulla applicazione della Infant Observation e
sul suo impatto sulla pratica analitica contemporanea; la capacità di
avvicinarsi al mondo interno e relazionale tramite un’osservazione partecipe
e rispettosa; l’utilità dei contributi di Michael Fordham per il lavoro
clinico; i complessi problemi posti dalla clinica dell’adolescenza e in
particolare dal trattamento dell’anoressia; il ruolo della Infant
Observation a livello di formazione professionale dell’analista...
questi e altri argomenti affrontati dagli scritti contenuti nel libro aprono
al tema dell’esigenza di pluralismo.
“Il futuro della psicoanalisi dipenderà molto dall’autenticità di percorsi
complessi resi necessari dal superamento di visioni unilaterali. Nel libro
di Nagliero e Grosso gli ingredienti ci sono tutti. C’è una formazione
analitica di base in una scuola junghiana (l’Associazione Italiana di
Psicologia Analitica), l’incontro con colleghi junghiani di diversa tendenza
(Dora Kalff, Michael Fordham, Mara Sidoli), l’influenza di colleghi che
fanno riferimento ad altre scuole (Michele Pignatelli con la sua profonda
conoscenza di Langs, Salomon Resnik dell’Associazione Psicoanalitica
Argentina, Jeanne Magagna per quanto riguarda la Tavistock), il
raggiungimento infine di una posizione personale, che non nega il debito
contratto verso molti Autori a partire, naturalmente, da Jung. A questo
proposito è molto interessante il parallelo proposto da Nagliero tra la
posizione di Fordham rispetto a Jung e quella di Bion rispetto alla Klein.
Il libro contiene contributi non solo dei due autori, ma anche di colleghi
incontrati durante il loro percorso e che hanno voluto testimoniare
l’esistenza di uno spazio di ricerca in cui le differenze e le somiglianze
teorico-pratiche più che come occasioni di conflitti o di conformismi sono
state considerate come opportunità di sviluppo (Allain-Dupré, Brian Feldman,
Michelini Tocci e Anna Mendicini).
A proposito della ricchezza degli incontri, il libro è interessante non solo
per i contributi clinico-teorici che contiene, ma anche per i contributi per
così dire ‘storici’. Vi si trovano raccontate le vicende degli incontri con
la Kalff, le esperienze del “Workshop di psicologia analitica
dell’infanzia e dell’adolescenza” e quelle della pubblicazione di
“Materia Prima, bollettino internazionale del workshop dei terapeuti
infantili”. La vivacità di queste pagine ‘storiche’ è anch’essa
testimone di una ricerca non soltanto solitaria ma anche gruppale” (dall’Introduzione
di Giuseppe Maffei).
SDL/36, pp.
528, f.to 14x21, Euro 30,00,
ISBN 978-88-87131-99-4, I ed. novembre 2008 |