Angelo Malinconico
Psicologia
analitica
e Mito
dell'Immagine
Dialogando
con Paolo Aite
Angelo Malinconico, psichiatra,
criminologo, psicologo analista con funzione didattica dell’AIPA/IAAP e di
numerose Scuole di psicoterapia. Membro ordinario del LAI. Direttore dei
Servizi per la salute mentale in Basso Molise. Formatore e supervisore di
operatori della salute mentale. Past-president dell’AIRSaM. Redattore della
Rivista di Psicologia Analitica. Autore di oltre 100 articoli e di
numerosi volumi, tra cui: Pauli e Jung, un confronto su materia e psiche,
(con S. Tagliagambe), Cortina, Milano, 2011; Psiche mafiosa, immagini da
un carcere (con N. Malorni), Ma.Gi., Roma, 2013; Jung e il Libro
Rosso: il Sé e il sacrificio dell’Io (con S. Tagliagambe), Moretti e
Vitali, Bergamo, 2014; Comunità Terapeutiche per la salute mentale;
intersezioni (a cura, con A. Prezioso), FrancoAngeli, Milano, 2015.
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INDICE
- Amici con cui dialogare
- 1. Parlare oggi di Maestri
- 2. Paolo Aite maestro
- 3. Ernst Bernhard
- 4. Oltre l'analista, il pittore
- 5. Qual è il mio mito?
- 6. Il LAI, l'Accademia del Gioco
- 7. La Rivista di Psicologia
Analitica
- 8. Il Gioco della Sabbia
- 9. Più a fondo nel rapporto con Dora
Kalff
- 10. I Paesaggi della psiche
- 11. La Revisione delle scene di gioco
- 12. Lo sguardo, l'interpretazione:
dall'immagine alla parola
- 13. Sulla supposta incompatibilità tra
psicosi e gioco
- 14. Altre esperienze condivise
- 15. Il futuro Gioco della Sabbia
- 16. L'immagine nella "nostra" analisi
- 17. Stralci teorici. Quasi aforismi
sull'incontro analitico
- 18. Il co-transfert
- 19. Immagini dalla clinica. Paolo Aite
nella stanza d'analisi
- 20. Intersezioni, dal crespo della vita
- Bibliografia
- Ringraziamenti
Una passeggiata in punta di piedi nei
panorami della Psicologia Analitica, a partire dall’arrivo in Italia di
Ernst Bernhard, intorno al quale a metà del secolo scorso si compose un
cenacolo di futuri analisti, ma anche di grandi personaggi della cultura
italiana: Federico Fellini, Adriano Olivetti, Vittorio De Seta, Natalia
Ginzburg, Bobi Bazlen, Mario Ubaldini, Cristina Campo, Gabriella Bemporad,
Giorgio Manganelli.
Tra i giovani analizzandi/formandi di Bernhard c’era Paolo Aite. È proprio
attorno alla figura di uno dei maestri dello junghismo italiano che si snoda
lo scritto. Una biografia intricata, quindi, per parlare di psicologie del
profondo, di teoria della tecnica analitica, del Gioco della Sabbia,
dell’intersecarsi tra Psicologia Analitica e arti figurative, delle vie
nuove intraprese alla ricerca di senso, centrate principalmente sul ruolo
dell’Immagine.
Tra storie di individui e istituzioni, viene proposta una riflessione su
come si declini il ruolo di maestro, affinché l’allievo sviluppi le proprie
vie, bordeggiando tra spinta creativa, misurata imitazione e costante
attenzione a non scivolare nella hybris. L’Autore a tal proposito
richiama due espressioni di Paolo Aite che, in una sorta di mini-manifesto
dell’antispocchia analitica, parla di “tentativo analitico” col “compagno di
viaggio”, specularmente a quanto affermava Bennet, riferendosi alla costante
apertura di Jung:
“Se si possiede un dogma, si sa sempre, ogni cosa può essere
spiegata. Ma se non lo si possiede, si deve cercare di scoprire, e ogni
persona è diversa”.
JED/21, pp.
284, f.to 14x21, Euro
22,00,
ISBN 978-88-95601-37-3, I ed. aprile 2017 |