Bruno Meroni
ISTERIA
E
PENSIERO
TEATRANTE
Una lettura junghiana
dell'isteria maschile/femminile
Bruno Meroni è psicoterapeuta, psicologo analista, membro del CIPA
(Centro Italiano di Psicologia Analitica) abilitato alle seconde analisi e
supervisioni, membro della International Association for Analytical
Psychology (IAAP).
Ha pubblicato: Tipologia e Psiche – per un impiego più efficace della
Tipologia junghiana (Moretti & Vitali, 2002); La maschera inevitabile
– attualità dell’archetipo della maschera (Moretti & Vitali, 2005).
Autore di numerosi saggi di psicologia analitica, per anni è stato anche
redattore di riviste del settore. Vive e lavora a Milano.
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INDICE
- Parte prima
- Parte seconda
- Parte terza
- Postfazione
- Uno sguardo neurofisiologico
all'isteria (Raffaella Ada Colombo)
- Bibliografia
Da tempo tra gli psicoanalisti è in atto un ritorno di interesse nei
confronti dell’isteria e delle sue polimorfe manifestazioni. Appare evidente
che, incurante della maggiore o minore attenzione che le si dedica, e delle
relative varianti classificatorie, la presenza dell’isteria affiora
continuamente nel disagio psichico di persone che chiedono aiuto
all’analisi. Un approccio junghiano offre al modo di considerarla e renderla
vivibile una visuale innovativa.
In accordo con la concezione che Jung ha dell’inconscio, l’essenza
dell’isteria – naturalmente dionisiaca prima che alienante e patologica –
può essere considerata alla stregua di un meccanismo di difesa dell’Io,
indipendentemente da sesso o genere; non va dimenticato che secondo Glen O.
Gabbard certi clinici ancora usano l’espressione “maschio isterico” come un
ossimoro.
Nella valutazione junghiana il mito di Dioniso, con le molte derive
simboliche in cui è tutt’oggi rintracciabile (si pensi ai rave party),
può offrire una preziosa guida alla comprensione e alla cura della patologia
isterica. Dioniso, il più psichiatrico degli dei greci, è il grande
conciliatore degli opposti, è l’equilibratore degli scompensi provocati
quando, per scelta o per necessità, diventiamo troppo unilaterali, troppo
irrigiditi e sopraffatti dallo sforzo di dominare il contesto.
Assieme alla riproposta del dionisiaco, le pagine che seguono presentano un
apporto del tutto inedito per la comprensione dell’isteria. In Tipi
Psicologici, pubblicato da Jung nel 1921, troviamo una folgorante
intuizione di un importante presupposto patogenetico dell’isteria, una
traccia che ancora non è stata considerata dalla letteratura junghiana.
Negli estroversi, in particolare nei tipi di sentimento estroverso, secondo
Jung sono fortemente attive dinamiche che comportano un elevato rischio di
isteria: una piattaforma rintracciabile in tanti casi in cui, da un
carattere normalmente temperamentale, si è prodotta una deformazione in
isteria patologica.
Estroversione del sentimento e spirito dionisiaco sono presenze che, una
volte pervertite, generano le forme più sorprendenti di disagio isterico. Al
fine di accostarle e trovare le parole che curano, la visuale junghiana apre
strade particolarmente proficue.
JED/15, pp.
208, f.to 14x21, Euro
18,00,
ISBN 978-88-95601-09-0, I ed. giugno 2010 |