Wolfgang
Giegerich
IL
CONCETTO
DI
NEVROSI
SECONDO
JUNG
Dall'esperienza personale
alla riflessione
Wolfgang Giegerich, psicoanalista
junghiano, opera come libero professionista a Wörthsee (Steinebach) presso Monaco di Baviera. È autore di numerosi testi, fra cui The
Soul’s Logical Life. Towards a Rigorous Notion of Psychology; Tötungen: Gewalt aus der
Seele; Animus-Psychologie. Il suo saggio “L’insediarsi dell’Anima Occidentale nella Caverna di Platone” è stato pubblicata sulla rivista La Pratica Analitica, n. 10/11, 1995.
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“In Ricordi, sogni, riflessioni Jung riferisce di un incidente e di un conseguente stato di malattia che si protrasse per mesi quando egli aveva 12 anni. (...)
Tale resoconto è di particolare interesse per il nostro tema, poiché Jung, riferendosi a tutta questa storia, dice: “Imparai allora cos’è una nevrosi. (...) In altre parole aveva tratto il suo concetto di nevrosi da ciò che a suo tempo aveva vissuto. Invece per noi questo racconto significa la possibilità di ripercorrere l’esperienza attraverso la quale Jung ha originariamente formulato il suo concetto di nevrosi, di ripercorrerne lo sviluppo e di ricavare in questo modo un concetto del suo concetto di nevrosi più vivo e più originario di quanto ci è noto dalle affermazioni teoriche sulla nevrosi presenti nella sua opera. (...)
Il suo resoconto non ci offre il concetto esplicito, né una definizione fatta e finita, ma una visione, un modello che contiene avviluppato in sé il concetto. E il concetto che ci mostra è un concetto vivo, a differenza del concetto clinico, ovvero della mera definizione astratta, cioè di un
terminus tecnicus scientifico. È un concetto intuitivo che non significa una dottrina della nevrosi (un sistema di enunciati), bensì un modo di vedere basilare e un atteggiamento che conferirono indubbia efficacia a ciò che in seguito Jung scrisse e fece, nonché alla comprensione alla luce della quale valutava ciò che gli narravano i pazienti. Il resoconto di Jung ci permette quindi di ricostruire la sua comprensione della nevrosi, anziché creare un malinteso riferendola o parafrasandola come se egli avesse prodotto una dottrina delle nevrosi (o, più in generale: come se avesse prodotto nella sua psicologia dottrine scientifiche su fatti psicologici). Nell’accostarci a Jung è importante che noi penetriamo quel centro vitale che è l’origine generatrice dei concetti. (...)
Qui non stiamo occupandoci di una ricerca storico-biografica. Non sono Jung e la sua nevrosi infantile il nostro tema, ma il concetto di Jung di nevrosi, che è tanto più presente quanto più è stato assorbito dal suo pensiero maturo. (...)
Si tratta ora di leggere tale resoconto in modo molto preciso e approfondito. Oserei quasi dire: si tratta di immergerci in esso senza indugio ‘meditandolo’ per dispiegare il concetto di Jung di nevrosi adombrato nei suoi singoli momenti. Essendo un concetto vivo e non una etichettatura, esso contiene un ricco intreccio relazionale”
(dalle pagine 43-47 del presente volume).
LST/26, pp. 240, f.to 14x21, Euro
18,00,
ISBN 88-87131-64-3, I ed. ottobre 2004
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