a cura di Paolo Francesco Pieri
L'ALTRO
MAESTRO

Note, dubbi e riflessioni
sulla formazione analitica
Paolo Francesco Pieri è psicologo analista e membro ordinario del
Centro italiano di psicologia analitica (cipa), per il quale svolge attività
di docenza e di supervisione, e “seconde analisi”. Insegna Psicologia
dinamica nell’Università di Firenze. È stato membro del comitato di
redazione della rivista Metaxù. Materiali e ricerche sul pensiero simbolico
(dal 1986 al 1993) ed è direttore della collana di Psicologia analitica e
della rivista Atque. Materiali tra filosofia e psicoterapia. Tra le
pubblicazioni più recenti: la seconda edizione di Introduzione a Jung (2005)
e l’edizione ridotta del Dizionario junghiano (2005).
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“La pubbicazione ha l’intento generale di analizzare la formazione,
ovverosia il processo culturale educativo e quindi il sistema di valori
simbolico-affettivi che con esso si veicolano e si dispiegano. E l’intento
specifico di analizzare la formazione che avviene nell’ambito delle scuole
di psicoterapie e più in particolare in quello delle scuole a orientamento
psicodinamico.
Sotto la forma di note, dubbi e riflessioni alcuni esponenti dell’area del
neojunghismo italiano si intrattengono sui vizi e sulle virtù, così come sui
rischi e sui rimedi, della formazione analitica perché questa possa
diventare – come oggi si dice – sufficientemente buona.
Il lettore che ne abbia interesse potrà così entrare – con qualche vantaggio
– nel mondo della psicologia analitica e intanto assistere a un dibattito
certamente appassionato”.
“Il rispetto dell’alterità dell’allievo fonda la posizione etica
dell’analisi, e nello stesso tempo fa sì che l’analista non possa mai dare
all’allievo le sue risposte a ciò che emotivamente viene vissuto
nella relazione analitica, ma possa solo mostrare all’allievo come si
danno delle risposte, che bisogna cercare delle risposte e che è
possibile superare lo spavento del sentirsi senza risposte rimanendo al
proprio posto e facendo della sofferenza emotiva lo stimolo della propria
ricerca. Così come un padre non può dare la libertà al proprio
figlio, ma solo mostrargli che ci può essere una libertà da prendere.
L’analista può davvero rappresentare nello sviluppo psichico, ma anche nella
nostra società, un altro maestro recuperando il valore liberamente
individuativo della psicoanalisi, la cui terapia è terapia di non
omologazione, ma di sviluppo di capacità autonoma di pensare, fondata sulla
possibilità di sopportare e sviluppare l’emotività, di trattenerla, di
soffrirla e di svilupparla nella direzione che di volta in volta ci si trova
davanti. L’analista è maestro di questo, poiché il sapere che possiede può
andare oltre di lui solo nella consapevolezza, anche dolorosa, di non
poterlo dare, ma di poterlo solo intransitivamente mostrare,
attendendo che un gesto di appropriazione ne continui la vitalità” (dalla
Postfazione di Maria Ilena Marozza).
SDL/32, pp.
160, f.to 14x21, Euro 15,00,
ISBN 88-87131-81-3, I ed. settembre 2006 |