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La lettera/1 La mia mente ha raggiunto il fondo. Io, che ho dovuto rappresentare una salda torre per molte persone deboli, sono il più debole di tutti. Lei mi perdonerà se sono come sono? Mi perdonerà se La offendo nell’essere così e nel dimenticare i miei doveri di medico nei Suoi confronti? (...) Sono alla ricerca di qualcuno che capisca come amare, senza penalizzare l’altro, renderlo prigioniero o dissanguarlo completamente; cerco questa persona non ancora realizzata che renda possibile un amore indipendente da vantaggi o svantaggi sociali. (...) Per mia sfortuna io non posso vivere senza che nella mia vita vi sia la gioia dell’amore, dell’amore impetuoso e sempre in trasformazione. (...) Quando in me nasce l’amore per una donna, la prima cosa che provo è il rincrescimento, la pietà per la povera donna che sogna la fedeltà eterna e altre cose impossibili, ed è destinata a un doloroso risveglio. (...)Vorrei avere delle certezze precise, di modo che io possa tranquillizzarmi circa le Sue intenzioni. Lettera di Jung a Sabina Spielrein, 4 dicembre 1908 |
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