Maria Irmgard Wuehl
L'Ascolto
IN
ANALISI

Esperienze e riflessioni
psicoanalitiche
Maria Irmgard Wuehl, psicologa analista, è membro del CIPA (Centro
Italiano di Psicologia Analitica) e della IAAP (International Association
for Analytical Psychology).
Esercita l’attività privata a Milano e a Laveno sul lago Maggiore, dove
vive.
Svolge da anni la funzione di docente presso l’Istituto di Milano del CIPA;
è abilitata alle seconde analisi e supervisioni.
Ha pubblicato saggi e ricerche in ambito psicoanalitico a livello nazionale
e internazionale.
Per La biblioteca di Vivarium ha pubblicato Trappole seduttive (1996); Jung,
fogli d’album (1998); Mutus Liber (2000); Atalanta Fugiens (2002); Nella
stanza dell’analista junghiano (2002).
|
INDICE
- Prefazione (Giuseppe Maffei)
- Una riflessione per introdurre
1 -
tecnica o metodo?
- 1.1 - Il controtransfert: strumento di conoscenza del mondo
interno del paziente
- 1.2 - Participation mystique e identificazione
proiettiva. Riflessioni su un fraintendimento concettuale
- 1.3 - Le due forme del pensare e l’enigma del labirinto
- 1.4 - Memoria implicita e archetipo “rivisitato”
- 1.5 - Un archetipo sempre all’opera: “la micidiale e
irriducibile ambivalenza del sentimento materno”
2 - LA CURA
- 2.1 - Il controtransfert all’opera
- 2.2 - Il mito e la clinica: Antigone senza Edipo. La
relazione Padre-Figlia tra possesso, idealizzazione e rinuncia
- 2.3 - Il mito e la clinica: Sisifo, l’eroe assurdo
- 2.4 - Il paziente borderline: il caso di Alberti
- 2.5 - Onnipotenza infantile e fantasie sessuali in età matura
3 - L'ETICA
- 3.1 - Identità e identificazione
- 3.2 - Differenza: luogo di scissione e di appartenenza
- 3.3 - I sogni del morente
- 3.4 - L’anima è antica: epoca della tecnica e necessità del
lutto
4 - PROSPETTIVE
- 4.1 - Il mito di Edipo: una rivisitazione
- 4.2 - Adozione e psicopatologia: necessità di un approccio
transgenerazionale e transculturale
- 4.3 - L’assenza della dimensione mitico-simbolica nel
paziente post-moderno
- Per concludere: una riflessione sullo spirito del tempo
- Bibliografia
“Questo libro è il distillato di numerosi anni di lavoro svolto con i
miei pazienti. È quindi a questo punto della mia esperienza che sento di
poter raccogliere e proporre in una sorta di circoambulatio, un insieme non
necessariamente organico, ma unificato dalla parabola evolutiva della mia
attività di analista. (...) Gli scritti raccolti in questo volume sono stati
da me raggruppati in quattro filoni che ritengo fondanti per il mestiere
dell’analista: la tecnica, la cura, l’etica e le prospettive” (da “Una
riflessione per introdurre” di M. I. Wuehl).
“Il libro di Mia Wuehl è esemplarmente equilibrato; vi si avverte, da un
lato, la presenza di una doppia attrazione verso l’etero- e l’ortodossia e,
dall’altro, la consapevolezza dell’impossibilità di una prevalenza
definitiva dell’una o dell’altra. (...) Mi sembra di poter affermare che
Wuehl, forte della presenza di un buon introietto Jung, sia aperta al nuovo
ed alle problematiche del mondo contemporaneo. (...) Nell’ultimo capitolo le
riflessioni concernenti lo sviluppo della teoria si allargano anche al di
fuori dell’ambito clinico. Trattasi di poche pagine molto intense nelle
quali Mia Wuehl riflette sul fatto che il nostro mondo sta cambiando senza
che noi sappiamo in quale direzione. Occorrerebbe far sì che il mondo non
continui a cambiare senza di noi (...)” (da “Prefazione” di Giuseppe
Maffei).
SDL/38, pp.
320, f.to 14x21, ill. col., Euro 20,00,
ISBN 978-88-95601-03-8, I ed. aprile 2009 |