Giorgio Cavallari
Dal
Sé al
SOGGETTO

Un itinerario psicoanalitico
Giorgio Cavallari è analista del Centro Italiano di
Psicologia Analitica e dell’International Association for Analytical
Psychology. Presso il CIPA è docente nella scuola di specializzazione in
psicoterapia. È socio fondatore e direttore scientifico della Associazione
Nazionale di Ecobiopsicologia, ed è docente presso la scuola di
specializzazione in psicoterapia dell’Istituto ANEB. I suoi studi sono stati
rivolti in particolare al tema della identità di genere in relazione alla
teoria e alla prassi della psicologia analitica e della psicoanalisi, al
rapporto mente-corpo e alla medicina psicosomatica. Presso La biblioteca di
Vivarium ha già pubblicato, nel 2001, L’uomo post-patriarcale: verso una
nuova identità maschile. Ha pubblicato, inoltre, La psicosomatica, il
significato e il senso della malattia, con D. Frigoli e D. Ottolenghi, e La
forma, l’immaginario e l’uno, con D. Frigoli, D. Ottolenghi e E. Tortrici.
Vive e lavora a Milano.
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“Questo volume si propone di creare un ponte (...) fra due concetti che
appaiono oggi particolarmente significativi nel sapere e nella pratica
psicoanalitica: il Sé ed il Soggetto. (...)
Lo psicoanalista di oggi vede (...) forgiarsi, grazie al progresso delle sue
conoscenze teoriche e cliniche, un’immagine di uomo (e quindi di paziente)
via via più complessa, cui deve però assegnare una identità coerente per
potervi dialogare: chi abbiamo di fronte, oggi, nel nostro lavoro clinico?
Un individuo che vive il conflitto fra dimensione pulsionale e esigenze
dell’ambiente? Una persona incapace di riconoscere le motivazioni profonde
del proprio agire? Un uomo o una donna narcisisticamente feriti, con un
bisogno disperato di relazioni che non riescono però a creare e soprattutto
a mantenere stabilmente? Un individuo che deve essere sostenuto nel ‘capire’
i propri conflitti, o un uomo che deve essere aiutato a ‘riparare’ una
struttura psichica inadeguatamente organizzata? Un viandante, forse, alla
ricerca del senso della vita? (...)
È allora inevitabile cercare di riconoscere, in chi abbiamo di fronte, una
unità, una persona definibile con una relativa coerenza, una soggettività
che si pone come tale anche se profondamente scissa, sofferente,
disorganizzata. (...)
È dalla percezione di tale necessità, verosimilmente, che ha avuto origine
il confluire di riflessioni teoriche verso il concetto di Sé, a partire da
concezioni anche significativamente diverse, come quella pulsionale, quella
relazionale, quella ‘mista’ di Kernberg, quella ispirata alla psicologia del
Sé di Kohut, fino all’intersoggettivismo ed alla riscoperta dei lavori di
Jung, un pioniere della nozione di Sé, che guardava già a tale istanza negli
anni in cui Freud sistematizzò i suoi concetti chiave di Io e di Es.
Il primo impulso di tale processo di riformulazione teorica nasce (...) da
una esigenza di chiarezza indispensabile per concepire e condurre l’agire
clinico” (dall’Introduzione dell’autore).
SDL/30, pp.
328, f.to 14x21, Euro 20,00,
ISBN 88-87131-75-9, I ed. novembre 2005 |